I colori dei contaminanti sono un punto di partenza importante per capire eventuali inquinamenti dei terreni.
Generalmente il terreno naturale ha un colore marroncino (con varie gradazioni) oppure ocra o grigiastro (se stiamo osservando sabbie e ghiaie non pedogenizzate).
Altri colori normali sono il giallo tenue, per alcuni tipi di sabbie, il rosso mattone o l’azzurro pallido, per le argille.
Raramente si osservano colori vividi e “splendenti”, che possono essere legati a particolari zone geologiche (tipo vicino ai vulcani, oppure a sorgenti termali, ecc.)
In genere osserviamo il classico “Color Terra” !
L’occhio esperto del consulente ambientale, però, può cogliere alcuni segni distintivi di probabile contaminazione, anche se solo l’analisi chimica è in grado di certificare l’inquinamento !
Se vediamo terreni verdi brillanti (con varie sfumature) quasi sicuramente siamo in presenza di Ossidi di Rame (generalmente dovuti a sversamenti abusivi di liquidi galvanici o similari)
Se osserviamo un terreno Blu o Blu-verdastro siamo in presenza o di Cianuri o, ancora, di ossidi di Rame (in qualche caso anche di Cobalto)
Un terreno giallo limone è dato da Ossidi di Cromo, oppure Piombo e Cadmio. In molti casi non sono ossidi ma solfuri (lo zolfo è naturalmente giallo).
Il bianco o bianco argenteo è originato principalmente da Titanio, Zinco ed Alluminio
Il Viola rossastro o “vinaccia” è dato da ossidi di arsenico (spesso si riconoscono le Ceneri di Pirite, che hanno questo colore e la granulometria di una sabbia fine).
Ovviamente se il contaminante è in basse percentuali (ma comunque superiore ai Limiti di Tab 1 Colonna A dell’allegato V alla parte quarta del D.Lgs 152/06 e s.m.ei.) probabilmente non si osserverà nulla, ma solo l’analisi chimica potrà indicare la contaminazione.
I casi Particolari
Rosso Ruggine = questo colore può essere presente in natura e non essere un contaminate.
In questo caso oltre all’osservazione visiva, bisogna conoscere la geologia del posto !
Se siamo (ad esempio) in Brianza o nelle Groane (zona Nord Lombardia) possiamo osservare terreni di un bel rosso: il ferretto, che è una formazione geologica naturale e non contaminata.
Al contrario un rosso amaranto, o comunque “brillante” è indice di forte contaminazione (Mercurio, Arsenico).
Nero = Questo colore può essere rinvenuto facilmente in natura e non essere un sintomo d’inquinamento.
Le Torbe sono nere quasi color carbone, ma non sono inquinate. Lo stesso dicasi per le argille “anossiche”, che possono anche essere grigiastre.
Ma se il colore nero (o grigiastro) è associato ad un forte odore di idrocarburi, allora siamo in presenza di inquinamento !
Comunque è sempre cosa consigliata farsi seguire da un esperto ambientale, come quelli di Foldtani.